Per la conclusione del mese di maggio c'era in programma l'ultimo incontro catechistico di quest'anno ad OROSH nel cuore dei Balcani. I 29 alunni con le insegnanti aspettavano il segnale della campana che diffondeva il suono acuto verso i villaggi e le case distese sul pendio della montagna.
Alle ore 11 come previsto erano già tutti in chiesa per pulire, preparare i canti, le letture, addobbare l'altare coi fiori e organizzare il servizio dei ministranti. All'omelia ho spiegato la vita di Maria SS., come da ragazza ella viveva la sua fede in Dio e come era pronta al servizio verso tutti in particolar modo andando a visitare la cugina Elisabetta. Ai ragazzi è piaciuto che dicessi loro che Maria era sempre contenta e affrontava le difficoltà con la gioia di Dio sul suo volto, tanto da essere gradita a tutti. Era una ragazza felice.
Ho potuto vedere la spensieratezza sui volti dei ragazzi e la gioia di stare insieme con quel senso di timidezza ma anche di libertà che vivono ancora, correndo nei prati, raccogliendo fiori, socializzando tra di loro, aiutandosi, curandosi dei più piccoli. Li ho visti felici.
Alcuni hanno preso l'iniziativa di raccogliere le noci ancora verdi perché, come mi spigavano, erano già buone per la marmellata che verrà fatta da persone esperte. Diversamente le noci, se non c'è il parroco presente, non vengono raccolte perché sono nel terreno della chiesa e nessuno le tocca.
Stando con le persone così semplici ed apprezzando i loro sacrifici, la loro vita povera, ancora molto disagiata, dove tutto si conquista con impegno, mi veniva in mente il villaggio di Nazareth dove la piccola famiglia di Gesù cresceva con la divina sobrietà.
Da poco, con la presenza del vescovo e di alcuni sacerdoti, e con l'afflusso di molte persone anche dai paesi vicini c'è stata la festa patronale di s. Alessandro che è anche il protettore della diocesi di Rreshen. Orosh gode la fama di essere stato un centro della cattolicità antica con una grande abbazia costruita accanto alla chiesa monumentale, con la presenza di molti religiosi istruiti e rinomati che hanno dato importanza a tutto il territorio e formato molte generazioni di cristiani alla fede.
Ora le nuove generazioni non conoscono più la storia gloriosa del passato e vivono con la prospettiva forse di emigrare perché non ci sono risorse economiche, perché anche la terra è povera e la pastorizia non dà sufficientemente risorse economiche.
Anche l'isolamento è molto duro da affrontare. Le famiglie apprezzano quanto facciamo per loro e per i giovani. Nella nostra scuola professionale di Rreshen ci sono degli alunni di Orosh. Come Padri Somaschi e come Chiesa cerchiamo di dare la formazione agli Ideali Grandi e la cultura per preparare nuovi cittadini albanesi per un futuro migliore.
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