sabato 25 aprile 2015

CONVEGNO SULLA VITA CONSACRATA IN LIGURIA...VANGELO, VOCAZIONE, GIOIA, PROFUMO DI DIO. ALCUNI CONCETTI DI P. ERMES RONCHI, UNO DEI NUMEROSI RELATORI.

Pastore buono: è il titolo più disarmato e disarmante che Gesù abbia dato a se stesso. Eppure questa immagine non ha in sé nulla di debole o remissivo: è il pastore forte che si erge contro i lupi, che ha il coraggio di non fuggire; il pastore bello nel suo impeto generoso; il pastore vero che si frappone fra ciò che dà la vita e ciò che procura morte al suo gregge.
Il pastore buono che nella visione del profeta «porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri» (Isaia 40,11), evoca anche una dimensione tenera e materna che, unita alla fortezza, compone quella che papa Francesco chiama con un magnifico ossimoro, una «combattiva tenerezza» (Evangelii gaudium 88).
Che cosa ha rivelato Gesù ai suoi? Non una dottrina, ma il racconto della tenerezza ostinata e mai arresa di Dio. Nel fazzoletto di terra che abitiamo, anche noi siamo chiamati a diventare il racconto della tenerezza di Dio. Della sua combattiva tenerezza.Qual è il comportamento, il gesto che caratterizza questo pastore secondo il cuore di Dio? Il Vangelo di oggi lo sottolinea per cinque volte, racchiudendolo in queste parole: il pastore dà la vita. Qui affiora il filo d'oro che lega insieme tutta intera l'opera ininterrotta di Dio nei confronti di ogni creatura: il suo lavoro è da sempre e per sempre trasmettere vita, «far vivere e santificare l'universo» (Prece eucaristica III).
Dare la vita non è, innanzitutto o solamente, morire sulla croce, perché se il Pastore muore le pecore sono abbandonate e il lupo rapisce, uccide, vince.
Dare la vita è l'opera generativa di Dio, un Dio inteso al modo delle madri, uno che nel suo intimo non è autoreferenzialità, ma generazione..
Un Dio compreso nel senso della vite che dà linfa ai tralci; del seno di donna che offre vita al piccolo; dell'acqua che dà vita alla steppa arida. Io offro la mia vita significa: vi offro una energia di nascita dall'alto; offro germi di divinità, per farvi simili a me (noi saremo simili a lui, 1 Gv 3,2 nella II Lettura).
Solo con un supplemento di vita, la sua, potremo battere coloro che amano la morte, i tanti lupi di oggi.
Perché anche noi, discepoli che vogliono, come lui, sperare ed edificare, dare vita e liberare, siamo chiamati ad assumere il ruolo di "pastore buono", cioè forte e bello, combattivo e tenero, del gregge che ci è consegnato: la famiglia, gli amici, quanti contano su di noi e di noi si fidano.
"Dare vita" significa contagiare di amore, libertà e coraggio chi avvicini, di vitalità ed energia chi incontri. Significa trasmettere le cose che ti fanno vivere, che fanno lieta, generosa e forte la tua vita, bella la tua fede, contagiosi i motivi della tua gioia.

















mercoledì 15 aprile 2015

RICORDANDO S. GIROLAMO E UNA GITA A SOMASCA DEGLI ALUNNI DELLE MEDIE

 ~ VICINO A NOI DEL COLLEGIO EMILIANI DI NERVI (di GIOVANNI PAGANELLO) Tutti insieme abbiamo visto un video su s. Girolamo.
Si vede una piazza di Venezia dove lui giocava da bambino e anche la casa in cui abitava. Abbiamo scoperto che era stato militare e aveva combattuto. Era stato imprigionato e non ne poteva più. Poi si ricordò che sua madre gli aveva detto che quando era in difficoltà poteva sempre pregare la Madonna che lo avrebbe aiutato. Così fece. Vide una luce e poi Maria che lo aiutò e lo prese per mano. Riuscì così ad essere libero. Abbiamo potuto conoscerlo meglio anche con un fumetto sulla sua vita. Nella nostra aula c’è un quadro con la sua immagine, insieme ad un bambino. Nel canto che abbiamo imparato, si dice “Lui è Girolamo, il nostro padre, che a tutti porta un po’ di pace…”. Lo sentiamo vicino a noi. 
Siamo sicuri che - come ha anche scritto in una sua lettera – lui non ci abbandona mai con le sue preghiere. Per noi è un amico che ci vuole bene e ci protegge. Alla messa, p. Francesco, ce lo ha presentato come se ci fosse oggi ed avesse Facebook. Ha invitato quindi tutto a “dargli amicizia”, cliccare “mi piace” e “condividere”. 

PREGHIERA 
(di GAIA MARTINI)
 San Girolamo patrono degli Emiliani proteggi tutti i ragazzi italiani, rendi loro la vita migliore e fa’ che amino con tutto il cuore, che si trattino da fratelli e non siano poverelli, si aiutino a vicenda e nessuno ricompensa pretenda. Chi di noi è meno fortunato possa essere aiutato: trovi un’abitazione, del cibo da mangiare e un lavoro da fare. Tutti i ragazzi che non hanno voglia di studiare imparino, grazie a te, a capire che si devono impegnare per poter nella vita riuscire. 

SCUOLE EMILIANI - GENOVA NERVI VIA A. PROVANA DI LEYNI 15 - 010.3202075
www.collegioemiliani.it “











sabato 4 aprile 2015

PASQUA FESTA DELLA LUCE E DELLA GIOIA CRISTIANA

AUGURI PER TUTTA LA COMUNITA' PARROCCHIALE

S. PASQUA  2015


AFFINCHE’ SAPPIAMO MORIRE CON GESU’

ABBRACCIANDO

LE CROCI DI OGNI GIORNO

E SAPPIAMO RISORGERE CON LUI

SERVENDO GIOIOSAMENTE

OGNI PROSSIMO CHE

CI  VIVE ACCANTO.
AUGURI A TUTTI.

P. GIACOMO E P. ANDREA.

AUGURI PER TUTTA LA COMUNITA' PARROCCHIALE

S. PASQUA  2015


AFFINCHE’ SAPPIAMO MORIRE CON GESU’

ABBRACCIANDO

LE CROCI DI OGNI GIORNO

E SAPPIAMO RISORGERE CON LUI

SERVENDO GIOIOSAMENTE

OGNI PROSSIMO CHE

CI  VIVE ACCANTO.
AUGURI A TUTTI.

P. GIACOMO E P. ANDREA.