venerdì 7 dicembre 2012

A REPS-MIRDITA UN ORSO BRUNO CI HA RIMESSO LA SUA PELLE

Oggi salendo nel villaggio della Mirdìta a Reps per il catechismo e per incontrare la gente ho notato all'ingresso del paese un'assembramento di bambini che in atteggiamento triste osservavano l'orso bruno sceso dal pendio della montagna per cercare cibo, visto che da due giorni è venuta la neve ed era certamente affamato.
 Ho cercato di cogliere i pensieri ed i commenti dei bambini che si sentivano fieri di poter stare tranquillamente vicini ad un orso bruno, bello e grande, ma ormai non più pericoloso perchè morto. Alcuni  potevano anche toccargli le zanne. Altri pensavano ai cuccioli ormai indifesi perchè senza il padre, solo più protetti dalla madre.
 Intanto il cacciatore ci spiegava da quale punto del pendio della montagna proveniva il pericoloso animale. Uno dei bambini si è intenerito ed ha detto che avrebbe messo di notte le bucce di mela fuori dalla porta della sua casa per attirare i piccoli affamati.
Ho potuto anche io toccare le unghie delle zambe anteriori per capire quanta forza ha l'orso quando da le zampate per attaccare le sue prede. Ho notato che può avere molta sicurezza per la forza che può sviluppare. Nell'intera zona è certamente l'animale più forte, forse più del lupo.

Ora tutto il villaggio è più sicuro. La gente vive in case costruite ancora dal vecchio regime e ogni famiglia ha spazi molto ridotti con difficoltà logistiche nel vivere insieme. Come ovunque non c'è lavoro e la precarietà economica si fa sentire in modo evidente.
Prima di ripartire in serata ho saputo che la carne dell'orso e' pregiata e molto ambita. La famiglia del cacciatore, per guadagnare un pò di soldi, ha messo all'asta la preda appendendola al braccio della gru del camion. La considerazione dei presenti era che questa volta è andata bene perchè è stato l'orso a vendere cara la sua pelle...e non si può più dire che un'altra volta starà più attento.

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