venerdì 10 febbraio 2012

TEMPI DURI...SI PARLA POCO DI GIOIA

TANTE GIOIE...ma qual'è la gioia vera? E' un periodo interessante in comunità dove costruiamo giorno per giorno la gioia e la trabocchiamo agli altri... In questi giorni ci sono i disagi per il freddo e per le abbondanti nevicate, ma c'è anche aria di vacanza e di festa. C'è tra noi voglia di gioia... per tanti motivi.
 C'è la gioia dei figli di Dio.  S. Paolo dice a tutti che “...il regno di Dio non è nè cibo, nè bevanda, ma giustizia, pace, gioia nello Spirito (Rom.14,17).

I primi cristiani vivevano in un’atmosfera di letizia:” erano pieni di gaudio e di Spirito Santo (At.13,52)
Ogni persona cerca la felicità. “Tutti gli uomini – scrive Pascal – cercano di essere felici: senza eccezioni, sebbene i vari mezzi impiegati siano diversi, essi tendono tutti a questo scopo".
C'è una gioia che proviene dal vivere gli aspetti semplici e immediati della vita di ogni giorno col sorriso sulle labbra. 
 Mi piace molto scoprire che la gioia è
vivere con un senso di gratitudine. La gratuità del servizio nell’amore, oltre a dilatare la capacità di amare mi permette di uscire da me stesso e di godere delle mille gioie della comunione e della relazione con gli altri. 
Alle volte, anche senza volerlo, sento che il mio stato d’animo, pur nella gioia, ha zone d’ombra.  Con la mitezza cerco di accettare gli altri, ma anche sopportare me stesso.  Devo spesso ricominciare a vedere il positivo negli avvenimenti e nelle persone .
 Ho sentito questa frase: "Una vita buona ha bisogno, sempre, ma soprattutto oggi, di un certo impoverimento"... e mi sono detto che anche le crisi e le precarietà che viviamo socialmente ovunque nel mondo, sono utili per ridimensionarci e renderci maggiormente sobrii e capaci di saperci accontentare, come facciamo qui in missione, in certo modo.
Qualche giorno fa mi sono gustato un momento di riflessione. In una prolungata prasseggiata sulla neve, ho cercato di vedere la mia buona armonia spirituale, ed ho avuto la sensazione di un tocco di equilibrio che mi ha ridonato la gioia di risalire alle sorgenti della Gioia vera.  
Gioia  è anche per me l’esperienza delle amicizie coltivate saggiamente. L’amicizia è una fonte di gioia perchè con essa ci si sente apprezzati, ben voluti e stimati dagli amici.  E' una forza che mi ricrea e mi fa sentire utile a qualcuno.
C'è anche una gioia della bellezza del quotidiano. La vita è seminata dalla mattina di piccole gioie e sorprese:  il saluto gioioso, la telefonata, la riuscita in un lavoro, la certezza di aver fatto contento qualcuno… la gioia si moltiplica quando si da e si riceve dagli altri.
Gioia è vivere la saggezza del momento presente. Un grande segreto della gioia è la capacità di vivere il momento presente. In realtà, non posso vivere se non il presente, è lì che mi affido a Dio ed affronto i problemi uno ad uno. Vinco così  le ansietà, una ad una, per rimanere nella gioia. Gioia è essere me stesso, nel momento presente e sentire che sono nel posto dove Dio vuole che sia. Essere gioioso è anche essere contento di quello che sono e di quello che ho.
  So anche che c'è gioia  nell'essere in comunione con gli altri, anche se è un'arte che si costruisce con molto impegno e tolleranza. Ci vuole sempre l'impegno della carità nel cercare più quello che unisce che quello che divide.
Ho la consapevolezza che devo superare le tentazioni contro la gioia perchè “Dio ama chi dona con gioia”, ( 2 Cor 9,7).  Con la scontentezza che c'è ovunque, anche qui in Albania, sento di  seminare a larghe mani la buona semente della gioia ed acquisto così un grande senso di libertà e di serenita' interiore.
                             
         
         

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