domenica 19 giugno 2011

“SPEZZARE LE CATENE” Ci troveremo ad Albano L. per il Mov.Laicale Somasco

 Spezzare le catene”, è il quarto tema del Convegno del Movimento Laicale  Somasco ad Albano (Roma) che quest’anno coincide con quello dell’anno giubilare della Congregazione dei Padri Somaschi, “Dirupisti vincula mea”, a cinquecento anni da quel 27 settembre 1511 in cui  S. Girolamo fu miracolosamente liberato dalle catene della sua schiavitù.
È un tema forte e impegnativo, che sa di dolore ma anche di speranza . Noi gruppo favoloso dell'Albania, parteciperemo in dodici e ci stiamo preparando a dare il meglio di noi stessi per inserirci in questo cammino di impegno.


Diciamo per i nuovi cosa sarà il nostro prossimo incontro di Albano: un momento di riscoperta del carisma di S. Girolamo, passando come lui attraverso le fatiche e le catene dei nostri giorni, per scoprire che la libertà vera è frutto della conversione di un cuore che sa aprirsi alla sofferenza propria e di chi ci sta accanto, sapendo che nessun dolore è fine a se stesso ma una ricchezza per migliorarci.

Potremosperimentare la gioia di ritrovarci per ascoltare e  condividere le esperienze di ognuno di noi … approfondire temi di attualità, provando a guardarli da una prospettiva nuova per leggere nel nostro tempo spiragli di speranza … perché il dolore, la malattia, il disagio sociale, la povertà, la violenza, la paura non siano argomenti relegati ai telegiornali, ma siano da noi conosciuti e affrontati in profondità e con la certezza che costruire un futuro migliore è possibile e tocca a noi! Noi ci saremo.

domenica 12 giugno 2011

UNA VISITA IMPORTANTE E GRADITA

Nei giorni passati, dal 2 al 4 giugno, nella comunità di Rreshen abbiamo avuto la soddisfazione di avere tra noi il p. Piergiorgio Novelli, provinciale della provincia Ligure Piemontese dei padri Somaschi, molto atteso da tempo, come aveva promesso,   accompagnato dal p. Giancarlo di Torino. La prima realtà che abbiamo voluto far conoscere è stata la scuola professionale con i laboratori di informatica, idraulica e di elettricisti. Abbiamo potuto anche visitare la nuova struttura in costruzione che ospiterà il reparto di meccanica auto ed elettrauto.
 
Siccome il tempo era veramente ridotto per visitare le varie attività della comunità dei padri Somaschi, subito nel primo giorno ci siamo recati a far visita ai villaggi di Spal dove c'erano le vecchie miniere, oramai chiuse e così molti uomini dovettero emigrare lasciando a casa donne e bambini. Sul pendio della montagna di fronte, siamo poi saliti col fuori strada per andare al Villaggio di Shpal. In questi villaggi il p. Giacomo si reca a celebrare le Messe domenicali. Di seguito il viaggio è continuato  per il villaggio di Gesiq che è affidato dal Vescovo alla cura pastorale di p. Vittorio.

Per poter far sì che i nostri due padri che venivano per la prima volta a visitare l'Albania si potessero inculturare nella storia, negli usi e costumi degli abitanti, abbiamo chiesto aiuto alla prof. Donika che ci organizzasse una mezza giornata culturale per la visita al palazzo della cultura ed al museo civile e storico di Rreshen.                      Sia il Dr. Marku che il direttore del Museo, in modo incisivo ed essenziale, ci hanno fatto rivivere i momenti drammatici della storia albanese illuminandoci le figure dei personaggi importanti che hanno costruito il paese dal punto di vista civile, storico e religioso tra cui c'erano insigni ecclesiatici.

Molto importanti e  significative sono state le visite alle opere caritative della cittadina tra cui il convitto femminile che porta avanti un'attività parallela alla nostra e l'accoglienza dei bambini disabili da parte delle suore del Verbo incarnato, chiamate suore bleu.

La visita a due vescovi, Mons. Cristoforo e Mons. Ottavio di due diocesi limitrofe è stata molto importante per far prendere coscienza come la vita pastorale in Albania procede con molte difficoltà per mancanza di forze e per i disagi evidenti della terra di Missione.

 Anche le due ore di viaggio sulle montagne per strade impervie per la partecipazione al rito della cresima, nel villaggio di Ungrej, del nostro alunno Zef Prenga con l'invito a pranzo col vescovo da parte delle suore Pastorelle di Albano, ha contribuito a farci capire meglio l'ambiente sotto tanti punti di vista.

 Non poteva mancare una parentesi turistica, visitando la zona balneare di Shengjin.
Il P. Giancarlo non potendo fare il bagno si è accontentato di una buona birra albanese e ci ha assicurato che farà buona propaganda per sensibilizzare il movimentro laicale somasco di Torino a venire a prestare la loro opera di volontariato e a fare anche le vacanze in terra albanese, terra selvaggia dei Balcani ancora da scoprire nella sua bellezza incontaminata.













sabato 11 giugno 2011

L'AMORE VERO EDUCA SEMPRE ED OTTTIENE I FRUTTI

Ho trascorso una intera mattinata nella scuola materna della parrocchia della cattedrale di Rreshen.Ho veramente occupato bene il mio tempo perchè ho imparato molte cose nuove da questa esperienza. Intanto si doveva organizzare un video dei bambini della scuola.Si doveva rappresentare il tema delle quattro stagioni con una  coreografia curata bene.

Anche la scenografia del palco del grande salone sotto la cattedrale era ben curata e variopinta come i colori dei vestiti dei bambini. A fine mattinata sarebbero arrivate le mamme per la festa di fine anno. Mi incuriosiva vedere la gioia sul volto di tutti per i canti, le recite, il video.Tutto curato bene.Anche l'ordine e la disciplina e perfino il silenzio al mmento opportuno.

Ma non tutti i bambini mi sembravano felici. Sul volto di qualche bimba scoprivo un velo di tristezza.Mi hanno spiegato che anche qui c'è un'infanzia problematica e negata per il fatto delle povertà, delle separazioni, anche se c'è il voler apparire esteriormente,senza probblemi. 
Purtroppo si notano le differenze tra i bambini accolti con amore nella loro famiglia, seguiti, curati, svegli, dotati...e quelli trascurati, abbbandonati a se stessi come i rom, i figli che vivono i drammi delle violenze familiari, così i figli che non hanno una famiglia e sono sempre per la strada, abbandonati a sè stessi.
 La scuola materna seguita dalle suore è una bellissima realtà che supplisce ai limiti della famiglia e della società. Mi sono chiesto come sarà il futuro di questa genrazione. Sicuramente in Albania sarà proprio questa generazione dei piccoli e dei giovani a dare una svolta al futuro di una societa' ancora ingrippata per tanti limiti, per la precarietà e i condizionamenti sociali, economici, politici e con grossi probblemi morali di incuranza civica.

Il cammino da percorrere delle donne è ancora lungo, persistono ancora discriminazioni nel mondo del lavoro, sia per i salari che per le assunzioni, e non sono scomparsi gli ostacoli che sbarrano l’accesso a certe professioni, anche se alcune più coraggiose riescono a superarli. I rapporti umani  generati da profondi mutamenti pongono nuovi problemi. Ci vuole ancora un cambiamento forte ed un aiuto che provenga da convinzioni evangeliche.
Queste bambine seguite, formate, educate in un ambiente sano e stimolante come è quello delle suore e dell'equipe della scuola materna, hanno sicuramente un futuro migliore per il senso di dignità e per il valore della persona umana che va maturando in ogni ambiente formativo della società Albanese. A me sono sembrate già delle piccole donne con un comportamento compito e di buon modo.
Non così mi è parso dei bambini, più qualunquisti e disirdinati nel comportamento e nel vestire. Ho avuto l'impressione che, come mi dicono in molti, qui il maschio fin da piccolo può tutto, ha le pretese sempre soddisfatte perchè lui è il re della situazione e può esprimere i suoi istinti e capricci e soddisfarli sfacciatamente.
Sono riuscito a farmi amico questo bambino ed ho potuto sperimentare che con l'attenzione e l'Amore si conquistano i cuori. Nella mia esperienza nel convitto della mia comunità e nella scuola professionale di quest'anno che volge al termine ho capito che L'AMORE EDUCA e che TUTTO VINCE L'AMORE. Sempre che sia quello con la A maiuscola.