giovedì 2 febbraio 2012

DISTACCO DA SE' STESSI, DALLE PERSONE E DALLE COSE.

Vita Consacrata:  “Profumo di Dio”
Oggi  2 febb., abbiamo festeggiato la giornata della Luce, la festa dei consacrati a Dio. Ho sentito quanto e' grande il Dono  della chiamata ad uno stato di "perfezione" già qui sulla terra dove si è "imperfetti". E Dio continua a chiamare alla bellezza della totalitarietà della vita vissuta interamente per Lui.
In occasione di questa giornata i vescovi hanno espresso gratitudine e stima a quanti, con la loro “presenza carismatica e dedizione sono un segno profetico mai abbastanza apprezzato”.

Con la passione per Dio, con la vita fraterna e con uno stile di vita sobrio ed essenziale, i consacrati anticipano “il cielo nuovo e la terra nuova” che ogni uomo desidera. Noi religiosi e le religiose, viviamo, in certo qual modo, già di qua quello che si vivra' nell'al di la', col distacco da noi stessi, dalle persone e dalle cose ... impegnandoci coi voti di obbedienza, castità e povertà.

Oggi sono stato a gustarmi il paesaggio dopo l'abbondante nevicata e passeggiando ho meditato sui quattro punti del messaggio emanato dalla commissione episcopale per la vita consacrata...

 In primo luogo ho meditato  sulla testimonianza della bellezza dell’Amore di Dio e del suo primato, in un mondo secolarizzato “che porta all’emarginazione di Dio o alla sua insignificanza, per cui l’uomo resta solo con la sua rabbia e la sua disperazione”. Mi suonavano in mente quelle lontane parole:"...e mi dispiace per gli altri, che sono tristi...perchè non sanno più cos'è l'Amore, il vero Amore".                       Un altro contributo essenziale che le comunità
di consacrati possono offrire alla Chiesa è quello di essere “scuole di fraternità che impegnano i propri membri alla formazione permanente, alle virtù evangeliche: umiltà, accoglienza dei piccoli e dei poveri, correzione fraterna, preghiera comune, perdono reciproco, condividendo la fede, l’affetto fraterno e i beni materiali”. Anche io nella mia comunità trovo aiuto a crescere col il confronto e le continue verifiche dei miei due confratelli con cui vivo.
·     C’è poi uno stile di vita, che sa infiammare i consacrati di passione per Dio e per l’uomo. “Da sempre la vita consacrata è stata laboratorio di nuovo umanesimo, cenacolo di cultura che ha fecondato la letteratura, l’arte, la musica, l’economia e le scienze. È un impegno a cui siamo fortemente chiamati in questo tempo difficile.” Direi che siamo chiamati a riscoprire il Bello che salverà il mondo.
·   Da ultimo, scrivono ancora i Vescovi, la povertà, la castità e l’obbedienza “costituiscono una vera testimonianza, ... che suppone e richiede un grande impegno educativo...” La mia vita di consacrato vale molto anche oggi se ho l'impegno continuo a dare la vita agli altri che incontro o che mi vivono accanto. Io ci sto provando continuamente e ne sono felice quando ci riesco... a volte mi sento un altro Gesù.


















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