sabato 25 febbraio 2012

GIORNATA DI FESTA PER I CONSACRATI DI LESHA E RRESHEN-ALBANIA-

 Così ho detto alla conclusione della giornata del 23.2.2012:"Esaminando la nostra partecipazione viva, costruttiva e festosa di oggi,  alla giornata dei religiosi, possiamo dire che la vita consacrata è molto presente e dinamica nelle nostre due diocesi di Lezha e Rreshen.
     ...  Mi sembra inoltre che negli incontri come questo, nei ritiri e in varie circostanze, ci stiamo conoscendo maggiormente, ci apprezziamo di più e ci sosteniamo nell’ andare avanti insieme per il Bene della Chiesa locale.
 ... Abbiamo visto che la nostra presenza nella chiesa albanese è significativa in ogni ambito perché dedichiamo tutto di noi stessi, senza risparmio di tempo, di energie e di mezzi,  nell'evangelizzazione
  ... Dalle esperienze presentate si capisce come cerchiamo di “dare risposta alle inquietudini più profonde di ogni uomo” nelle situazioni a volte molto complesse della cultura, dell’ambiente e della vita albanese.
 ... Mi colpisce come il papa nella sua lettera per la giornata missionaria mondiale, chieda una cosa importante, cioè che si rinnovi in noi …“l’entusiasmo di comunicare la fede” e, soprattutto, di condividerla: “... e ci dice anche che …”essa è il dono più importate che ci è stato fatto nella nostra esistenza e che non possiamo tenerla per noi stessi”.
    ...  Infine, abbiamo la consapevolezza che la missionarietà, che siamo chiamati a vivere, è un altissimo atto di carità “che fa sì che ogni uomo possa ascoltare o riascoltare l’annuncio che risana”.

domenica 19 febbraio 2012

UNA DOMENICA RICCA DI EMOZIONI


Passare la domenica sulla neve nei villaggi di Shpal e Reps in Mirdita per incontrare la gente, vedere le loro difficoltà e pregare con loro è stato un modo per evangelizzare e impiegare bene le mie energie e il mio tempo. E' stata una festa perchè era da tre domeniche che eravamo bloccati dalla neve e quasi nessuno si muoveva da casa per godersi il caldo della stufa. Oggi ero incoraggiato e ispirato  dal Vangelo che dice che Gesù andava nei villaggi e annunciava la Parola di Dio. Anche io mi muovevo per questo.
  Era la sua Missione per salvare ogni uomo. E'così anche la mia. Salendo oggi per la strada di montagna, irta di difficoltà per il ghiaccio e il fondo insicuro, pensavo come non era stato facile neppure per tanti evangelizzatori della storia del cristianesimo, annunciare la Parola di Gesù, ma essi non si erano mai arresi e dicevano con S. Paolo:"Guai a me se non evangelizzo". Il mondo oggi è senza Dio e va cristianizzato con ogni mezzo.   
 Quest'anno in tutta la chiesa cattolica si rifletterà sulla Fede e sulla Nuova Evangelizzazione. Si farà un bilancio dell'entusiasmo dei credenti nell' irradiare agli altri la loro esperienza di fede e di incontro con Dio.  L'episodio del paralitico, che abbiamo meditato oggi, steso sulla sua barella che viene calato da quattro amici nel cortile della casa dove Gesù parlava, mi ha fatto pensare che siamo tutti paralitici quando non viviamo per Dio ed abbiamo bisogno che gli altri ci calino davanti a Gesù perchè ci perdoni e ci guarisca.
 A volte mi sembra che la gente tema e pensi che entrare in rapporto con Dio sia entrare nell'oscurità del mistero che è più grande di noi e non ha la capacità di sperimentare l'amorevolezza di un Padre che aspetta che andiamo da Lui per farci stare infinitamente bene.  Abbiamo un gran bisogno tutti, nel cammino della vita, di essere aiutati a incontrare l'Amore che risana. Di immergerci come i ragazzi che giocano sulla neve, nell'immenso manto bianco della presenza di Dio e poter dire con la gente del tempo di Gesù:"...non abbiamo mai visto nulla di simile"... ed il loro cuore era pieno di stupore, gioia e riconoscenza.

martedì 14 febbraio 2012

SQUADRE SPECIALI PER UNA SCUOLA DI VITA CONCRETA


 Nonostante gli innumerevoli disagi creati dalle abbondanti nevicate a Rreshen in Albania, la comunità dei ragazzi ha potuto organizzare in alternativa alle lezioni sospese, delle attivita' molto importanti e costruttive.

In primo luogo, abbiamo fatto festa per la vacanza. Il divertimento sulla neve è stato unico perchè capita solo poche volte all'anno. Ci siamo scoperti più amici e capaci di scherzare con tutti e di inventarci il modo di mettere a nudo il carattere di ognuno nella spontanea spensieratezza.
In previsione  di caduta di ulteriore neve abbiamo pensato all'emergenza e una prima squadra ha incominciato a liberare il cortile e fare il passaggio, prima della ghiacciata notturna. C'è stato un bel lavoro di squadra.
Ma per occupare il tempo e far sì che ogni attività potesse essere istruttiva e utile, ci siamo inventati anche una squadra speciale
 che rimediasse ai segni delle scarpate sui muri dei corridoi e delle classi. E' vero che non sempre il principio scautistico di lasciare il mondo un tantino migliore di come ognuno lo trova nella vita, viene applicato nelle aule scolastiche per quanto riguarda la pulizia dei locali e dei banchi, ma ho visto che si può rimediare. Infatti se ognuno contribuisce col suo impegno personale, impara il rispetto per l'altro e sta più attento a rimediare ai piccoli guai creati da tutti.
  Sta di fatto che l'entusiasmo ha giocato un buon ruolo e tutti i ragazzi si sono sentiti investiti di rimediare volontariamente e a qualsiasi tipo di macchia sui muri. Se in Italia ci sono i Nas o gli ispettori per HCCP che controllano l'igiene, anche noi ormai abbiamo la squadra degli esperti cheprovvede direttamente ad eliminare ogni segno di sporcizia per lasciare l'ambiente accogliente ed armonioso, grazie alla buona volontà di tutti.


venerdì 10 febbraio 2012

TEMPI DURI...SI PARLA POCO DI GIOIA

TANTE GIOIE...ma qual'è la gioia vera? E' un periodo interessante in comunità dove costruiamo giorno per giorno la gioia e la trabocchiamo agli altri... In questi giorni ci sono i disagi per il freddo e per le abbondanti nevicate, ma c'è anche aria di vacanza e di festa. C'è tra noi voglia di gioia... per tanti motivi.
 C'è la gioia dei figli di Dio.  S. Paolo dice a tutti che “...il regno di Dio non è nè cibo, nè bevanda, ma giustizia, pace, gioia nello Spirito (Rom.14,17).

I primi cristiani vivevano in un’atmosfera di letizia:” erano pieni di gaudio e di Spirito Santo (At.13,52)
Ogni persona cerca la felicità. “Tutti gli uomini – scrive Pascal – cercano di essere felici: senza eccezioni, sebbene i vari mezzi impiegati siano diversi, essi tendono tutti a questo scopo".
C'è una gioia che proviene dal vivere gli aspetti semplici e immediati della vita di ogni giorno col sorriso sulle labbra. 
 Mi piace molto scoprire che la gioia è
vivere con un senso di gratitudine. La gratuità del servizio nell’amore, oltre a dilatare la capacità di amare mi permette di uscire da me stesso e di godere delle mille gioie della comunione e della relazione con gli altri. 
Alle volte, anche senza volerlo, sento che il mio stato d’animo, pur nella gioia, ha zone d’ombra.  Con la mitezza cerco di accettare gli altri, ma anche sopportare me stesso.  Devo spesso ricominciare a vedere il positivo negli avvenimenti e nelle persone .
 Ho sentito questa frase: "Una vita buona ha bisogno, sempre, ma soprattutto oggi, di un certo impoverimento"... e mi sono detto che anche le crisi e le precarietà che viviamo socialmente ovunque nel mondo, sono utili per ridimensionarci e renderci maggiormente sobrii e capaci di saperci accontentare, come facciamo qui in missione, in certo modo.
Qualche giorno fa mi sono gustato un momento di riflessione. In una prolungata prasseggiata sulla neve, ho cercato di vedere la mia buona armonia spirituale, ed ho avuto la sensazione di un tocco di equilibrio che mi ha ridonato la gioia di risalire alle sorgenti della Gioia vera.  
Gioia  è anche per me l’esperienza delle amicizie coltivate saggiamente. L’amicizia è una fonte di gioia perchè con essa ci si sente apprezzati, ben voluti e stimati dagli amici.  E' una forza che mi ricrea e mi fa sentire utile a qualcuno.
C'è anche una gioia della bellezza del quotidiano. La vita è seminata dalla mattina di piccole gioie e sorprese:  il saluto gioioso, la telefonata, la riuscita in un lavoro, la certezza di aver fatto contento qualcuno… la gioia si moltiplica quando si da e si riceve dagli altri.
Gioia è vivere la saggezza del momento presente. Un grande segreto della gioia è la capacità di vivere il momento presente. In realtà, non posso vivere se non il presente, è lì che mi affido a Dio ed affronto i problemi uno ad uno. Vinco così  le ansietà, una ad una, per rimanere nella gioia. Gioia è essere me stesso, nel momento presente e sentire che sono nel posto dove Dio vuole che sia. Essere gioioso è anche essere contento di quello che sono e di quello che ho.
  So anche che c'è gioia  nell'essere in comunione con gli altri, anche se è un'arte che si costruisce con molto impegno e tolleranza. Ci vuole sempre l'impegno della carità nel cercare più quello che unisce che quello che divide.
Ho la consapevolezza che devo superare le tentazioni contro la gioia perchè “Dio ama chi dona con gioia”, ( 2 Cor 9,7).  Con la scontentezza che c'è ovunque, anche qui in Albania, sento di  seminare a larghe mani la buona semente della gioia ed acquisto così un grande senso di libertà e di serenita' interiore.
                             
         
         

giovedì 2 febbraio 2012

DISTACCO DA SE' STESSI, DALLE PERSONE E DALLE COSE.

Vita Consacrata:  “Profumo di Dio”
Oggi  2 febb., abbiamo festeggiato la giornata della Luce, la festa dei consacrati a Dio. Ho sentito quanto e' grande il Dono  della chiamata ad uno stato di "perfezione" già qui sulla terra dove si è "imperfetti". E Dio continua a chiamare alla bellezza della totalitarietà della vita vissuta interamente per Lui.
In occasione di questa giornata i vescovi hanno espresso gratitudine e stima a quanti, con la loro “presenza carismatica e dedizione sono un segno profetico mai abbastanza apprezzato”.

Con la passione per Dio, con la vita fraterna e con uno stile di vita sobrio ed essenziale, i consacrati anticipano “il cielo nuovo e la terra nuova” che ogni uomo desidera. Noi religiosi e le religiose, viviamo, in certo qual modo, già di qua quello che si vivra' nell'al di la', col distacco da noi stessi, dalle persone e dalle cose ... impegnandoci coi voti di obbedienza, castità e povertà.

Oggi sono stato a gustarmi il paesaggio dopo l'abbondante nevicata e passeggiando ho meditato sui quattro punti del messaggio emanato dalla commissione episcopale per la vita consacrata...

 In primo luogo ho meditato  sulla testimonianza della bellezza dell’Amore di Dio e del suo primato, in un mondo secolarizzato “che porta all’emarginazione di Dio o alla sua insignificanza, per cui l’uomo resta solo con la sua rabbia e la sua disperazione”. Mi suonavano in mente quelle lontane parole:"...e mi dispiace per gli altri, che sono tristi...perchè non sanno più cos'è l'Amore, il vero Amore".                       Un altro contributo essenziale che le comunità
di consacrati possono offrire alla Chiesa è quello di essere “scuole di fraternità che impegnano i propri membri alla formazione permanente, alle virtù evangeliche: umiltà, accoglienza dei piccoli e dei poveri, correzione fraterna, preghiera comune, perdono reciproco, condividendo la fede, l’affetto fraterno e i beni materiali”. Anche io nella mia comunità trovo aiuto a crescere col il confronto e le continue verifiche dei miei due confratelli con cui vivo.
·     C’è poi uno stile di vita, che sa infiammare i consacrati di passione per Dio e per l’uomo. “Da sempre la vita consacrata è stata laboratorio di nuovo umanesimo, cenacolo di cultura che ha fecondato la letteratura, l’arte, la musica, l’economia e le scienze. È un impegno a cui siamo fortemente chiamati in questo tempo difficile.” Direi che siamo chiamati a riscoprire il Bello che salverà il mondo.
·   Da ultimo, scrivono ancora i Vescovi, la povertà, la castità e l’obbedienza “costituiscono una vera testimonianza, ... che suppone e richiede un grande impegno educativo...” La mia vita di consacrato vale molto anche oggi se ho l'impegno continuo a dare la vita agli altri che incontro o che mi vivono accanto. Io ci sto provando continuamente e ne sono felice quando ci riesco... a volte mi sento un altro Gesù.