domenica 18 marzo 2012

FESTA DI PRIMAVERA A TIRANA

 L'opportunità che ho avuto di poter trascorrere un'intera giornata nella capitale dell'Albania è stata meravigliosa e indimenticabile. Giorno di vacanza e di festa a tuttti gli effetti. Naturalmente ci siamo organizzati per gustarci un giorno così bello. L'idea ci era venuta per il fatto che a metà settimana non tutti i giovani che risiedono nella comunità potevano tornare a casa per una sola giornata e poi tornare a scuola il giorno dopo.










Anche Donika, la professoressa di inglese e di albanese ci
teneva a venire con noi. Frrok doveva accompagnare i due giovani, Zef e Lulzimi. Eravamo insomma una bella compagnia. Il nostro obiettivo era certamente partecipare alla festa della primavera. Ma avevamo anche degli impegni affidatici dalla scuola. Gli acquisti per la classe dei meccanici e non solo. Passando tra gli scaffali dei supermarket ognuno doveva trovare il prodotto migliore al prezzo più conveniente e completare la lista nel minor tempo possibile perchè ci aspettava il pranzo, buono ma economico e veloce per avvantaggiarci per il tempo libero del pomeriggio.
 









Dovevamo, cosa strana, anche copiare, memorizzare, fotografare il modello dei cestini pubblici della città per adottare il brevetto per i cestini del nostro piazzale. La nostra tabella di marcia era perfetta e tutto procedeva per il meglio. Dopo aver dato risalto alla passeggiata nella piazza centrale, ammirando il monumento all'eroe nazionale a cavallo, ci sembrava utile e doveroso visitare la moderna cattedrale di Tirana.  In essa la gente pregava molto raccolta.   
 Mi ha fatto molto riflettere la sagoma di un albero, nei pressi della chiesa, che, nonostante il trauma subito nella crescita, il suo tronco è riuscito zigzagando a raddrizzarsi e diventare un dignitoso pino e fare molta ombra. La natura ha i rimedi. Noi possiamo imparare molto.











Tutto il pomeriggio, poi, nelle nostre camminate lungo i viali della grande città  ci siamo quasi estasiati ammirando la ricchezza dei colori dei fiori, posizionati ad arte, che abbellivano la città. La festa era allietata da musiche, bancarelle, mercatini, famiglie a passeggio, bambini spensierati o meno e via vai della gente allegra e felice.
Ma che dire anche della solitudine e dell'amarezza delle persone in cerca di fortuna, senza possibilità di un lavoro sicuro, alla ricerca di qualche piccola risorsa quotidiana per sostenere la famiglia? Anche questo è stato un pensiero che abbiamo portato con noi all'altare celebrando in serata la S. Messa nella chiesa del Sacro Cuore, affidando a Gesù le necessità dell'Albania, allegra nell'apparenza ma triste nelle condizioni socio-economiche.
Lo sguardo penetrante e scrutatore di questo povero, mi accompagnò al ritorno. Pensavo a lui che pareva mi dicesse:  "nessuno si interessa a me, solo tu mi hai degnato di un clik di considerazione". Forse potevo fare di più, ma nel mio cuore ho sentito che la mia vita è in ogni modo orientata verso chi, come lui, è lasciato solo e nella tristezza.

1 commento:

  1. Ciao Giacomo, bellissimo questo tuo resoconto, per un attimo sono stata a Tirana con voi...Anna

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