venerdì 18 marzo 2011

UNA DOMENICA NEI VILLAGGI SUI BALCANI

Sono stato nella magnifica chiesa di OROSH-Albania, chiesa lasciata in piedi dal regime comunista perche' sperduta sui monti balcani e difficile da raggiungere.Era la mattina di domenica scorsa.Freddo secco, sole splendente,tanta quiete, poca gente nei dintorni.Il paesaggio bello indescrivibile.Quasi ancora selvaggio.

Il parroco mi spiegava che fino ai primi del novecento c'era un convento dietro l'apside della chiesa. Vivevano lassù l'abate coi suoi monaci che si dedicavano allo studio, alla preghiera e al lavoro dei campi. Dal fianco della chiesa abbaziale si poteva vedere in basso sul pendio della montagna la grande tenuta.

I monaci avevano realizzato delle immense terrazze facendo un lavoro manuale che durera' nei secoli. Esiste un unico edificio costruito nella tenuta agricola ed è la scuola che oggi funziona per i villaggi sparsi.Ma stranamente non si vedono case
e le strade sono praticate quasi solo dai pedoni,dagli animali e da qualche raro fuoristrada. Qui penso ci siano ancora molte aquile, simbolo della libertà del popolo albanese.Per la Messa domenicale sono arrivate per prime alcune donne anziane in costume caratteristico ed hanno iniziato a cantare il rosario.

Gli uomini,ancora separati nei banchi dalle donne, rispondevano con la cantilena, alla seconda parte dell'ave maria. Lo squillo del cellulare obbliga un bambino a uscire di corsa per rispondere alla chiamata. Dopo la S.Messa il catechismo per una ventina tra adulti e bambini che si preparano a ricevere il battesimo. Fuori il sole mitigava la freschezza dell'aria ed io potevo conteplare ancora il paesaggio, meditando sulle tentazioni di Gesù nel deserto. La seconda S. Messa era a Fan sulla strada che porta al Kossovo. Lì le 3 suore ci aspettavano animando i canti e rendendo viva la liturgia.Poi il pranzo con loro è stato un momento di festa.
 
 

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