venerdì 14 ottobre 2011

"ECCO, QUELLO CHE NON HO TE LO DONO".

MI PIACCIONO QUESTE PAROLE DI UN GRANDE, CHE FU ALUNNO DEI PADRI SOMASCHI.

Vivo anche io queste realtà ogni giorno e le propongo agli amici dei Padri Somaschi. Auguri.


Occupati dei guai, dei problemi
del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.

Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.

Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.



 Regala un sorriso
quando tu hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.

"Ecco, quello che non ho te lo dono".
Questo è il tuo paradosso. 

Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua nella misura
in cui l'avrai regalata agli altri.


                          Alessandro Manzoni





giovedì 6 ottobre 2011

CERCO FATTI DI VANGELO VISSUTO

 Ho vissuto un periodo molto pieno: un'estate indimenticabile, molto ricca di esperienze ed avvenimenti. In particolare il convegno del Mov. Laicale Somasco mi ha riportato a quella esigenza del Vangelo che mi chiede ogni giorno di migliorare me stesso e gli altri nel liberarmi e liberarci dalle schiavitù e limiti imposti dagli egoismi umani.
Ci ha pensato anche il cronista del Corriere della Sera, Luigi Accattoli, che ci ha parlato dei cristiani che vivono l'Ideale del Vangelo e lo comunicano agli altri perchè si irradi la Luce di Gesù nel mondo fatto spesso di tenebre."Cerco fatti di Vangelo" è il suo 2° libro su testimonianze di vita vissuta spezzando le catene del male. In una risposta che mi ha dato davanti a tutta l'assemblea, mi ha detto che il missionario è il super-comunicatore dei fatti del Vangelo vissuto e induce anche gli altri a far circolare la vita del Bene. Mi ha incoraggiato a curare con più sollecitudine il blog che ho lanciato da circa 10 mesi e che raggiunge tanti amici.
 Mi viene in mente come ogni giorno faccio esperienza di aiutare chi incontro, ovunque mi trovi. Carlo, un ragazzo sempre maltrattato dagli amici, prende un forte esaurimento e non riesce più a scuola. Si sente fallito e scartato da tutti. Viene spesso a sfogarsi. Ha un minuscolo motorino che usa con parsimonia per mancanza di benzina. Mi chiama disperato perchè è notte ed è in panne perchè il serbatoio è asciutto e i suoi lo aspettano a casa. Mi chiede di raggiungerlo e portargli un litro di miscela in una strada sperduta. Cerco con fatica il carburante, lo raggiungo, lo aiuto a far partire il motorino. Sgommando per la contentezza, fa un giro intorno a me e mi grida:"Che eri un amico lo sapevo, ora però ne sono certo" e fugge veloce verso casa. E nel viaggio di ritorno mi sembra che Qualcuno mi ripeta quella frase che mi rimane impressa per più giorni e mi da gioia.
 Anche quest'anno come lo scorso anno, ho potuto incontrare Don Ciotti che trascina una marea di gente a vincere ogni forma di negatività per far trionfare la legalità e la giustizia. Con persone di quel calibro ci si sente fieri di camminare insieme nella via del comune Ideale cristiano. 
Ed infine le splendide giornate in Slovenia per  un impegno a vivere la spiritualità collettiva nel rinnovamento della vita consacrata del nostro tempo. Ora che avrò un pò di calma mi dedicherò a interiorizzare tutta la vita vissuta nel periodo estivo.

E in questa giornata, festa del mio compleanno, a tutte le persone che ho visto, incontrato, ascoltato e che mi hanno mandato nei modi più diversi gli auguri, dico che continuerò a vivere la mia vita impegnadomi a comunicare a tutti ... fatti di Vangelo vissuto

domenica 18 settembre 2011

UN NUOVO CONCETTO DI MISSIONE:EVANGELIZZARE INCULTURANDOSI. LA MISSIONE E' OVUNQUE OGGI.

Il 27.9.2011 inizia per i Padri Somaschi a QUERO -BL-il giubileo della liberazione di S.Girolamo e la sua nuova vita a servizio degli orfani. S. Girolamo iniziò la sua missione raccogliendo a Venezia i bambini abbandonati, sfamandoli, istruendoli nella dottrina,insegnando loro un mestiere, facendo di loro dei piccoli uomini. Lasciata Venezia si recò in missione in altre città del Ducato di Milano fino a Somasca per portare la sua opera istituendo i primi orfanotrofi e le prime scuole.

A distanza di 500 anni, oggi ci chiediamo quale può essere un nuovo concetto di Missione per noi Somaschi. Forse andare a evangelizzare in terre lontane come facciamo in India, Sry Lanka, Brasile, Africa, America?Forse portare aiuti materiali per superare le povertà?Aprire scuole, educare alla fede, insegnare a guadagnarsi da vivere insegnando un mestiere?

 Una cosa importante che oggi si richiede per la Missione, non è tanto il  fare molte cose, quanto piuttosto curare lo spirito con cui intervenire nelle nostre attività che possono essere poliedriche e rivolte non solo ai piccoli e bisognosi ma aperte a tutte le categorie di persone, visto che c'è un bisogno estremo di Amore ovunque.Il Santo Padre nella lettera inviata al P. Generale ci dice in sintesi che oggi il grande male della società mondiale è la mancanza di vero Amore. Per noi Somaschi la Missione oggi è imparare la Paternità di S. Girolamo che per tutti aveva un cuore di padre. Avere anche noi un cuore aperto a tutti, rivolto ad ogni prossimo che ci passa accanto.
 Ogni volta che incontro una famiglia più o meno giovane mi viene il desiderio di sostenere nei valori cristiani e umani quella famiglia, ovunque nel mondo, perchè ovunque la famiglia è tartassata dal consumismo, dal materialismo ateo, dall'egoismo, dalle chiusure. Nel nuovo concetto di Missione, dedicarsi principalmente alla famiglia è fare un servizio alla chiesa e alla società. Le famiglie aiutano oggi a portare avanti il carisma di S. Girolamo, come avviene in tante nostre opere, come abbiamo approfondito nell'ultimo convegno ad Albano Laziale del nostro Mov. Laic. Somasco.

Nella mia esperienza in Albania da circa un anno, mi pongo spesso la domanda di come qualificare la mia Missione. Ho potuto vedere che anche le celebrazioni dei Sacramenti, le catechesi, le liturgie,le processioni e la riscoperta delle tradizioni poplari sono importanti per la Missione, per aiutare il popolo a incontrare Dio, a pregarLo a fare di Lui il centro della nostra vita, ma poi spesso sembra che manchi ancora qualcosa alla gente che ha poca fede oggi. A me piace molto che nella realtà albanese abbiamo la possibilità di inserirci nell'ambiente e per così dire inculturarci con la realtà locale del paese e della regione in cui è situata la nostra scuola professionale che prepara dei giovani ad un futuro lavorativo nei diversi campi tecnologici, informatici, idraulici ed elettrici. Dare sì un futuro ma con la prospettiva cristiana, e questa realtà certamente non è facile, da nessuna parte del mondo.


Mi confronto molto con la frase evangelica:" Cercate prima di tutto il regno di Dio e il resto vi sarà dato in sovrappiù". Dopo tanti anni di aiuti economici a questa popolazione elargiti da tanti missionari, sembra difficile ora dare Dio a chi cerca essenzialmente il benessere umano. Prima di tutto Dio e poi tutto il resto arriva. Ma molti non si fidano.Vogliono prima di tutto l'organizzazione umana e poi se c'è tempo, voglia e possibilità anche le cose di Dio. Ciò mi rattrista un pò, ma anche questo è la parte dura della Missione, come aveva sperimentato Gesù stesso.

Ho un amico con cui ci confrontiamo sul concetto della nuova Missione. Anche lui arriva dall'estero e dai tratti del vestito e dallo stile dell'evangelizzazione personale mi pare che voglia ancora copiare dai missionari di un tempo la possibilità di evangelizzare le terre lontane...ma sicuramente la Missione oggi ha bisogno di un'evangelizzazione comunitaria e la proposta di un'azione di tutta la comunità che vive e testimonia sul territorio la bellezza di essere chiesa insieme. Logicamente c'è la differeza tra lo stile del diocesano e la chiamata alla vita comunitaria nella congregazione religiosa.
Un ultimo punto sulle nuove realtà della Missione riguarda l'animazione dei giovani che saranno il futuro della Chiesa e della società. Anche nel carisma somasco i giovani sono il fiore all'occhiello della catechesi e dell'animazione. In Albania nei ritiri mensili tutte le forze ecclesiali erano coinvolte per fare sì che le giornate dei giovani fossero ben costruite ed animate per una efficace azione di formazione cristiana. Questo stile di Missione ha dato dei frutti positivi e ha permesso di  mandare dei rappresentanti alla giornata mondiale dei giovani col papa a Madrid.

Per concludere, la Missione oggi riguarda tanti aspetti, molte realtà ed organizzazioni, convolge l'intera Chiesa, perchè ovunque è Missione, ma resta poi un ultimo punto che è importante. Cioè resta da seguire personalmente la persona nella sua formazione e nel suo cammino, nella sua dignità e nel rispetto dei suoi tempi di crescita, per fare di ciascuna persona, con la Grazia di Dio, un capolavoro irripetibile nella realizzazione del Piano di Dio su di lei.

venerdì 16 settembre 2011

L'AMORE E' PIU' FORTE DEL DOLORE


BEATA MARIA, MADRE ADDOLORATA
"Maria, l'amore chiediamo, l'amore a Cristo, l'amore unico, l'amore sommo, l'amore totale, l'amore dono, l'amore sacrificio. O Vergine Madre di Dio, chiedi per noi la fortezza d'animo e affretta l'atteso giorno della dovuta libertà." (Paolo VI)


Vivendo questi giorni dell'esaltazione della croce e della festa di Maria Addolorata sotto la croce, ho capito meglio perchè tanta gente si reca nei santuari, come avevo fatto io prima di venire in Albania.

La gente, noi tutti, vogliamo capire il senso del dolore, che non si può spiegare e non si può capire se non c'è l'Amore. Io ho capito dal messaggio di Bernardette a Lourdes che amando si impara a soffrire e si supera il dolore trasformandolo in Amore come quello di Maria SS. sotto la croce. 

     La terra di Albania, al mio rientro dalle vacanze mi è parsa la terra del "Super Amore" perchè terra di dolore dove scopro ogni giorno la presenza del volto di Gesù Crocifisso in tante situazioni e nelle difficoltà delle persone.

martedì 13 settembre 2011

UNA DATA IMPORTANTE: 33 ANNI DI ORDINAZIONE SACERDOTALE

 Mi sono ritovato quasi all'improvviso a ripercorrere le strade di Monaco di Baviera come quattro anni fa per un impegno improvviso a favore della mia comunità di Rreshen, con Luigj,il segretario della scuola.Una esperienza durata solo due giorni ma molto intensa, ricca e piascevole.
 Nel mio cuore c'era il desiderio di trovare una chiesetta dove celebrare la mia ricorrenza di 33 anni di ordinazione. L'occasione non programmata è venuta incontrando sr. Rossana di S. Anna di Marrubiu delle suore del Bell'Amore che lavora come missionaria ormai da tanto tempo per l'animazione pastorale nel duomo di Monaco dove più di trentanni fa era vescovo il Card. Ratzingher.La celebrazione con la piccola comunità nella cappella dedicata alla SS. Trinità mi ha molto rallegrato e mi ha fatto immedesimare nell'Amore trinitario.Ho potuto ringraziare per la grandezza dell'Amore di Dio che scopro
ogni momento nella mia vita,che posso donare anche agli altri.
Anche l'incontro col P. Hans SHALK nella sua sede provincializia di Monaco, mi è sembrato un segno di Dio perchè abbiamo potuto rinnovare insieme un patto di amicizia che dura già da anni in un cammino di comunione e di Unità nel movimento dei Focolari.Da lui un confortevole aiuto nell'accoglienza di mia nipote Martina nell'anno di studi a Monaco e la condivisione dell'amicizia col p.Darkman, presidente della Renovabis,da cui mi ero recato nella giornata precedente.
 Tra i tanti momenti di gioia quelli vissuti nel visitare la vecchia cattedrale dove era vescovo l'attuale papa.

 Ho provato l'emozione di salire sul pulpito del duomo di Freising da dove avevano predicato molte personalità illustri compreso il card. Ratzingher.Da questa visita un auspicio che anche il mio vescovo si augurerebbe è che le Suore del Bell'Amore possano aprire una loro casa in Albania, visto che anche Sr. Franca era già venuta a vedere quali possibilità ci fossero, poer portare il sorriso di Dio in questa terra che ne è stata privata per molti anni.

sabato 6 agosto 2011

CON 75 AMICI IN SLOVENIA

Fare l'esperienza di otto giorni con amici provenienti da tante nazioni del mondo a Celje in Slovenia è arricchente e mi rilancia in un dialogo di comunione. L'incontro, è ricco di momenti di conoscenza e di condivisione. 
La casa dei vincenziani che ci ospita è particolarmente accogliente e molto indicata per gli spazi sia all'interno che all'esterno, col verde molto curato e rilassante. Anche la cittadina di Celje è bella ed armoniosa.

Il programma e'ricco di meditazioni sulla profonda realta' della presenza di Gesù tra noi quando viviamo il Suo Comandamento nuovo. Ho capito in particolare che oggi il mondo ha bisogno di una grande cura di Amore divino e che noi possiamo gridare il Vangelo con la nostra vita fatta di gesti semplici, riuscendo a vivere l'Ideale di Gesù Crocifisso immedesimandoci con Lui nelle difficoltà, prove e tribolazioni della vita.
In questo clima la Messa è stata vissuta con molta intensità e anche i pasti sono stati momenti gioiosi di convivialità.
Siamo all'inizio della nostra esperienza e ci sentiamo già al settimo cielo.
Con tutti i 75 sacerdoti siamo stati a Ljubljana alla 

mariapoli SPES.
Dopo un primo intervento alcuni religiosi hanno rivolto molteplici domande ad Emmaus,la presdidente del Movimento dei focolari, a cui ella ha risposto con profonda saggezza per chiarire come far entrare sempre più Gesù nella nostra vita e poterLo testimoniare ed irradiare.
Mi ha colpito come nelle difficoltà del nostro tempo Emmaus ci abbia dato una parola chiave, "coraggio...coraggio" che ci fa andare avanti da protagonisti.
Inoltre Giancarlo ci ha invitati a sperimentare un'autentica vita di comunione perché ormai tutto si gioca sui rapporti e sulla capacità di Amare chi ci passa accanto. Io personalmente ho sentito la famiglia e nella festosa condivisione del pranzo,e mi sono sentito a casa.
Nel pomeriggio ho seguito appassionatamente la storia della Slovenia fino ai nostri giorni con particolare riferimento al periodo del regime comunista ed allo sviluppo del movimento proprio in quel periodo di particolari difficoltà. Non ho potuto fare a meno di fare i confronti con le prove dello stesso genere e le difficoltà molto più evidenti che ci sono nell'Albania di oggi. Ho pensato che L'Albania è la nazione immersa ancora in molteplici problematiche e difficoltà ma presto raggiungerà i livelli della Slovenia.

Se nell'Albania volano ancora le Aquile maestose, nella Slovenia ci sono le grandi cicogne coi nidi sui comignoli e i loro piccoli che svolazzano sopra i tetti delle case. Una vera rarità ed attrattiva.


venerdì 29 luglio 2011

Messaggio di Benedetto XVI

 
La povertà di amore
radice di ogni problema umano

Le prove, sia personali sia istituzionali alle quali siamo sottoposti, servono per accrescere la fede. Lo ha scritto il Papa nel messaggio indirizzato
al preposito generale dei Chierici Regolari Somaschi, in occasione dell’anno giubilare indetto dall’Ordine nel quinto centenario della prodigiosa liberazione dal carcere del fondatore san Girolamo Emiliani. Le celebrazioni si apriranno a Venezia il 25 settembre prossimo, con la messa nella basilica di San Marco, e si protrarranno per tutto l’anno successivo
con una serie di convegni storici dedicati alla figura e alla spiritualità del Santo. Ultimo atto sarà la marcia notturna dei giovani da Maserada sino al santuario della Madonna Grande di Treviso. La chiusura ufficiale si celebrerà a Somasca il 30 settembre2012
                             Al Reverendo Padre Franco Moscone, Preposito Generale dell’Ordine dei Chierici Regolari Somaschi.
"Ho appreso con vivo compiacimento che codesto Ordine si accinge a celebrare con un anno giubilare una ricorrenza lieta ed importante per la sua storia ed suo carisma. Il 27 settembre prossimo, infatti, ricorrerà il 500° anniversario della prodigiosa liberazione dal carcere, ad opera di Maria Santissima, del fondatore san Girolamo Emiliani, patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata: un evento prodigioso che, nello stesso tempo, modificò il corso di una vicenda umana e diede inizio ad un’esperienza di vita consacrata assai significativa per la storia della Chiesa.
La vita del laico Girolamo Miani,veneziano, venne come «rifondata» nella notte del 27 settembre 1511,
quando, dopo un sincero voto di cambiare condotta, fatto alla Madonna Grande di Treviso, per intercessione
della Madre di Dio si trovò liberato dai ceppi della prigionia,poi consegnati da lui stesso all’altare

della Vergine.«Dirupisti vincula mea» (16).

Il versetto del salmo esprime
l’autentica rivoluzione interiore che avvenne in seguito a quella liberazione,legata alletormentate vicissitudini politiche dell’epoca. Essa, infatti, rappresentò un rinnovamento integrale della personalità di Girolamo: fu liberato, per intervento divino, dai lacci dell’egoismo, dell’orgoglio, della ricerca dell’affermazione personale, cosicché la sua esistenza,prima rivolta prevalentemente alle cose temporali, si orientò unicamente a Dio, amato e servito in modo particolare nella gioventù orfana,malata e abbandonata.
Orientato dalle sue vicende familiari,
a motivo delle quali era diventato
tutore di tutti i suoi nipoti rimasti orfani, san Girolamo maturòl’idea che la gioventù, soprattutto quella disagiata, non può essere lasciata sola, ma per crescere sana ha bisogno di un requisito essenziale:l’amore. In lui l’amore superava l’ingegno,e poiché era un amore che scaturiva dalla stessa carità di Dio,era pieno di pazienza e di comprensione:attento, tenero e pronto al sacrificio come quello di una madre. La Chiesa del XVI secolo, divisa dallo scisma protestante, alla ricerca di una seria riforma anche al proprio interno, godette di un rifiorire di santità che fu la prima e più originale risposta alle istanze rinnovatrici. La testimonianza dei santi dice che occorre confidare solo in Dio: le prove infatti, a livello sia personale sia istituzionale, servono per accrescere la fede. Dio ha i suoi piani, anche quando non riusciamo a comprendere le sue disposizioni.L’attenzione alla gioventù e alla sua educazione umana e cristiana, che contraddistingue il carisma dei Somaschi, continua ad essere un impegno della Chiesa, in ogni tempo e luogo. È necessario che la crescita delle nuove generazioni venga alimentata non solo da nozioni culturali e tecniche, ma soprattutto dall’amore, che vince individualismo ed egoismo e rende attenti alle necessità di ogni fratello e sorella, anche quando non ci può essere contraccambio,II «laico animatore di laici», aiuta a prendere a cuore ogni povertà della nostra gioventù, morale, fisica, esistenziale, e innanzitutto
anzi, specialmente allora.
L’esempio luminoso di san Girolamo Emiliani, definito dal beato
Giovanni Paolo
la povertà di amore, radice di ogni serio problema umano. Continuerà a guidarci con il suo sostegno la Vergine Maria, modello insuperabile di fede e di carità. Come sciolse vincolo delle catene che tenevano prigioniero san Girolamo, Ella voglia, con la sua materna bontà, continuare a liberare gli uomini
dai lacci del peccato e dalla prigionia di una vita priva dell’amore per Dio e per i fratelli, offrendo le chiavi
che aprono il cuore di Dio a noi e il cuore nostro a Dio.
Con tali sentimenti, imparto a Lei,
Reverendo Padre, a tutti i membri
della Famiglia Somasca e a quanti si uniranno con fede alle celebrazioni giubilari una speciale Benedizione Apostolica".
Da Castel Gandolfo, 20 luglio 2011
all’ordine dei Chierici regolari somaschi