giovedì 7 marzo 2013

LA FELICITA' E'....


DIVIDERE UN PANINO CON UN BAMBINO.
 E' ormai sera. Anche di notte Tirana è un incanto. La giornata è stata piena di incontri, di momenti ricchi di emozioni, e la festa è stata piacevole con tutti  in gita per le vie della città. Ai giovani è piaciuto tutto, come dicomo loro, perchè in gita si sta bene insieme e ci si diverte.


C'eravamo proprio tutti: 45 giovani del Convitto di Rreshen, i tre educatori e il  sottoscritto che guidava la comitiva. Abbiamo visitato il grande centro della Vodafon che ci aveva sponsorizzato la gita. Anche la mega scuola dei Salesiani ci era piaciuta molto perchè simile alla nostra. Ma poi ci aspettavano altre tappe. La stazione dei treni, la piazza del grande eroe Shkanderbeut glorioso a cavallo, la cattedrale dove ci ha accolti con gran simpatia il Mons. Frendo vescovo ausiliare, la piramide-tomba del dittatore Enver Ohxa... i palazzi del parlamento... ma poi il buio e la fame ci hanno fermato al portico dell'Università per la cena a base di panino e coca.
Ma non solo noi avevamo appetito... anche Agim, lo zingarello che gira per le strade, si è associato a noi, e con due occhi supplichevoli ci ha fatto capire che anche per lui la giornata è stata faticosa e che si era meritato la cena, se pur povera, da consumare con noi.
Sicuramente Agim non si era fatto probblemi perchè aveva capito che gli eravamo tutti amici. La sua presenza tra noi è stata una ricchezza perchè ci ha fatto capire il disagio di essere abbandanato, lasciato a sè stesso di notte, proprio prchè la sua condizione lo obbliga a guadagnarsi da vivere, anche se ancora così piccolo. Mi è venuto da pensare che anche s. Girolamo Emiliani aveva la caratteristica di accogliere i più sfortunati e noi lo abbiamo imitato.
Vedendo che gli zingari in città hanno il compito della raccolta di lattine e cose inutili buttate nei cassoni, ma per loro ancora utili, siamo riusciti insieme a procurargli quanto desiderava e soppratutto dargli attenzione e fargli capire che eravamo solidali con i suoi probblemi. In tutta la giornata noi siamo stati bene, ma non siamo stati egoisti perchè abbiamo sicuramente fatto star bene anche il piccolo Agim.
  Anche Alban, il nostro educatore che da poco si è laureato a Tirana, che era occupato a salutare gli amici che ha incontrato nell'ambito dell'università, ha trovato che l'amicizia con Agim ci dava la possibilità di fare un'esperienza con le difficoltà e i disagi dei più poveri e ci teneva a far capire che anche lui, come tutti, condivideva questo Ideale del nostro Fondatore s. Girolamo.
 Alla nostra partenza per il rientro a casa, Agim che vedevamo allontanarsi tutto solo con le grosse ciabatte di plastica, col panino da finire e la bibita che si sarebbe gustata poi,  ha rappresentato per tutti noi un piccolo fratello che aveva maggior valore che i monumenti visitati nella giornata. Aveva destato in noi una carica di simpatia e di amicizia gioiosa che illuminava quella giornata grigia e piovosa. Sul volto di noi tutti c'era semplicemente la felicità.
 


 

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