Qualche giorno fa in Albania abbiamo avuto una visita molto importante da parte della Santa Sede. Il cardinale addetto al dicastero equivalente al Ministero degli esteri, dopo aver effettuato i grandi incontri politici e diplomatici col governo albanese, ha voluto incontrare nella cattedrale di Tirana un centinaio tra vescovi, sacerdoti, religiosi/e per aiutarci a capire come sono i rapporti tra lo stato Albanese e la Chiesa Cattolica a 20 anni dalla caduta del regime comunista che aveva azzerato ogni forma di pratica della fede distruggendo qualsiasi segno sacro e lavando il cervello per 45 anni alla gente semplice.
Abbiamo capito che i rappresentanti dello Stato apprezzano ora molto il modo di operare dei cattolici anche se siamo in grande minoranza. Tutte le realtà ecclesiali operano con una presenza significativa sia nell'evangelizzazione che negli interventi caritativi con l'organizzazione di tutti gli organismi specifici.
Certamente si notano ancora molte perplessità anche da parte del nostro nunzio apostolico. La strada è ancora in salita per i problemi sociopolitici ed economici e la ricerca del Regno di Dio e della sua giustizia non è ancora un Ideale prioritario, ma noi ci siamo e apprezzando il sacrificio dei 44 martiri che sono morti per la fermezza della loro fede, continuiamo a dare la nostra vita qui dove Dio ci ha messi, per il bene di chi ci sta accanto.
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