sabato 19 gennaio 2013

STRADE BELLE E BRUTTE, PONTI VECCHI E NUOVI

Mi sono dovuto arrendere e tornare indietro nel mio viaggio verso un villaggio che vedevo sempre da lontano, disteso sul pendio opposto a Shpall dove vado ogni settimana a celebrare la S. Messa. Sono arrivato fino al punto dove ho potuto vedere il paesaggio delle case sparse  dal versante opposto. La stagione piovosa mi ha impedito di continuare a percorrere la strada con la 4X4 che temevo si impatanasse. Ma nel mio cuore il desiderio è di tornare a visitare le 12 famiglie che sono in certo modo isolate lassù. Mi viene spesso voglia di fare un bilancio sul livello della Fede in me e nelle persone che mi vengono affidate nel mio ministero pastorale. Il concetto che la Fede nasce, cresce e si sviluppa in ogni persona tramite l'ascolto della Parola di Dio, mi spinge ad evangelizzare e a diffondere il Vangelo ovunque:"Guai a me se non evangelizzo" diceva S. Paolo. Provo e riprovo a percorrere le strade per incontrare la gente che mi viene affidata anche se è difficile, ma per questo motivo c'è più gusto nella realizzazione della missione.
Ogni settimana percorro per almeno quattro volte questi ponti che sono l'immagine, quello nuovo della potenza dell'occidente con l'America e la Nato e quello piccolo e vecchio del regime comunista che ha fatto la sua storia ricca di miserie, di prevaricazioni e soprusi sulla povera gente. Si trovano sul fiume Fan a valle delle due parrocchie dove vado per il servizio religioso. Il punte nuovo serve per il passaggio verso il Kosovo, il vecchio per salire a Reps-Mirdita. Li percorro ambedue per portare la vita di Gesù tra quella gente che aspetta di essere aiutata per incontrarLo e per amarLo.
 

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