domenica 29 gennaio 2012

L'evangelizzazione: una vocazione sempre più urgente.

Ho potuto partecipare in questa settimana all'incontro dei religiosi a Castelgandolfo. Il tema era sulla Parola vissuta e come annunciarla al mondo di oggi e come vivere alcuni avvenimenti importanti per tutta la cristianità. In tutta la chiesa universale ci si prepara all’apertura dell’Anno della Fede e del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione.
 
 
 
 
 
 
 
Concomitanze che papa Benedetto XVI ha sottolineato nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale, diffuso in questi giorni, e che “concorrono a riaffermare la volontà della Chiesa di impegnarsi con maggiore coraggio e ardore nella missio ad gentes perché il Vangelo giunga fino agli estremi confini dellaterra”.                                     
Il Concilio Vaticano II, di cui, sempre in ottobre, si commemorerà il 50° anniversario dell’apertura,  ha richiamato la necessità di “riprendere lo stesso slancio apostolico delle prime comunità cristiane, che, piccole e indifese, furono capaci, con l’annuncio e la testimonianza, di diffondere il Vangelo in tutto il mondo allora conosciuto”.Mi piace che sempre più ci sia la convinzione che"...il compito di annunciare il Vangelo, spetta al popolo di Dio tutto: sacerdoti, vescovi, religiosi... tutti i pastori e tutti i fedeli in Cristo devono impegnarsi “senza risparmiare energie, tempo e mezzi per far conoscere il Messaggio di Cristo”.
Spetta alla cooperazione missionaria, di “dare risposta alle inquietudini più profonde di ogni uomo”.
Gli evangelizzatori dovranno essere fortemente consapevoli delle complessità delle situazioni sociali e umane che incontrano ed utilizzare, di volta in volta, le modalità di comunicazione più efficaci .


Mi colpisce come il papa chieda una cosa importante, cioè che  va rinnovato “l’entusiasmo di comunicare la fede” e, soprattutto, di condividerla: “... è il dono più importate che ci è stato fatto nella nostra esistenza e che non possiamo tenere per noi stessi”.
La missionarietà è un altissimo atto di carità “perché ogni uomo possa ascoltare o riascoltare l’annuncio che risana e accostarsi ai Sacramenti, fonte della vera vita”.

Il Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale si conclude con una citazione del beato John Henry Newman: “Accompagna, o Signore, i tuoi missionari nelle terre da evangelizzare, metti le parole giuste sulle loro labbra, rendi fruttuosa la loro fatica”.
Mi sono sentito pienamente coinvolto.

























sabato 21 gennaio 2012

INVERNO...CHE BELLO.

In questo periodo della piena stagione invernale, mi trovo spesso a contemplare i paessaggi della regione del nord dell'Albania, e rifletto sull'importanza del clima freddo e piovoso, anche se desta tristezza nell'animo umano e la gente brontola e si lamenta per i disagi. Ma la natura  ha i suoi segreti che rivela a chi la ama ed è attento ai suoi mutamenti. C'è ovunque nella brutta stagione  un soffuso senso di energia che sprigiona forza e vita anche col freddo. La natura con la neve, la pioggia e l'umida nebbia si riposa. A me pare che d'inverno si rinnovano le possibilità di una vita che riprenderà con pieno vigore con la primavera. Così è anche della vita di ciuascun uomo. Ci sono i momenti duri e freddi che servono a rinsaldare e corroborare l'animo. E dopo ogni sacrificio sboccia una vita nuova.
Osservo inoltre che il terreno in questa stagione vive il momento dell'attesa. Respira, si equilibra e si ossigena. Aspetta il tempo migliore per essere curato, concimato, reso fertile con la semente per portare i frutti. Si compie il miracolo della natura che è benevola verso l'uomo. Ma...non sempre l'uomo è rispottoso e deturpa la natura ed il creato con l'inquinameto. L'egoismo rovina ogni cosa. Mi chiedo: "Cosa posso fare per educare al sano e al bello?"Anche curando l'orto della comunità con i ragazzi interessati, provo soddisfazione.

ANGIOLINO,UN AMICO FIN DAGLI ANNI DI UNIVERSITA' AL LATERANO - ROMA -


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E' partito, padre Angiolino, silenzioso, come silenziosa è sempre stata la sua vita. 
Religioso vero, semplice, accanto alla gente…
Ha lasciato scritto:
“Ciò che resta nella vita è l’unione con Dio sempre più profonda, sempre più matura che ti rimette a fuoco,
ogni momento per vivere nell’umanità di oggi come persone che sono nel mondo, ma non del mondo.
È un rapporto personale con Dio dove Lui è il tutto della nostra vita e noi siamo nulla, ma Egli ci riempie
del suo Amore per essere una sua Presenza viva
 tra le persone con le quali veniamo a contatto…
Ho cercato di non spezzare mai l’unità con i fratelli, ma di piegarmi perché l’unità non venisse mai meno tra di noi.
Nell’apostolato ho sperimentato che ciò che conta, non è tanto l’attività
ma essere una presenza viva di Gesù, perché è Lui che tocca i cuori
e noi siamo solo strumenti nelle sue mani.
Tutto attorno a me e dentro di me crolla e appassisce come un filo d’erba, ciò che resta al di là di ogni cosa, ciò che rimane oltre la morte è l’Amore”.
Pubblicato da p. Fabio

venerdì 13 gennaio 2012

LA SPINTA DI OGNI GIORNO A VIVERE UNA VITA NUOVA.

Vedendo questa foto, mi è venuto il pensiero ed il desiderio dei frutti. A me picciono molto, ma mi devo accontera di quelli di stagione. La natura a suo tempo regala frutti abbondanti e di tante specie. All'inizio di un anno nuovo mi si presenta la possibilità di portare molti frutti nella vita di ogni giorno. Sento importante la spinta a una vita nuova da costruire in mezzo a prove, difficoltà, fatti positivi, gioie e dolori. Non è mai poco tutto quello che è fatto con Amore.
Ci sono giornate che trascorrono piene e gioiose per il dinamismo delle cose fatte. Ma ci sono anche giorni che il terreno della mia vita mi appare arido come questo luogo albanese, alle pendici di un monte dove predominano le pietre ed una sterpaglia diffusa che non sembra utile a nessuno. A volte mi viene da dire:"Ma questa è vita?" 
Spesso mi viene in mente il segreto dei santi che sapevano subito trasformarte qualsiasi delusione, dolore, sofferenza in gioia e continuavano la loro corsa per le strade che Dio aveva stabilito che percorressero. Da poco sentendo un amico gli dicevo che il freddo di questi giorni, la pioggia che rende la vita più pesante, tutto questo, accettato di buon grado e, visto come dono, procura la "perfetta letiza".

domenica 8 gennaio 2012

NOI BATTEZZATI, FIGLI, AMATI DA DIO...CHE VOGLIAMO DI PIU'?

 Ho visto i Battesimi celebrati dal Papa oggi nella cappella Sistina a Roma. Anche i miei sono stati non 16 ma 7 bei battesimi celebrati in un paesino sperduto chiamato Reps situato sulle basse montagne in Albania. Oggi è la Festa del Battesimo di Gesù nel Girdano e mi piace dare risalto al fatto che in tutto il mondo c'è ancora chi sceglie la Fede in Gesù. Ecco tutti qui insieme nella foto ricordo con la catechista Frida e la mamma del piccolo Mikael, l'unico bambino di 6 mesi. Le 6 donne battezzate appaiono molto contente e convinte della Fede in Gesù scelta e riscoperta già da adulte. Bardha di 39 anni, Angela di 22, Chiara di 18, Elisabetta e Mikela di 17 anni e Paola di 16 anni. Mi ha colpito molto il fatto che nel gruppo che hanno deciso di scegliere il battesimo ci fossero 4 sorelle tutte animate da uno spirito di servizio per la Chiesa nel leggere alla domenica e nel partecipare all'animazione dei canti liturgici. 
 Elisabetta ci ha fatto conoscere il papà che non avevamo ancora visto in chiesa. E' stata una bella sorpresa perchè lei ci mette tutta l'anima ed il suo entusiasmo ed è riuscita a testimoniare la sua fede in famiglia.
Un momento commovente e molto raccolto della celebrazione e stato quello della prima comunione delle sei ragazze che da tempo desideravano ricevere Gesù nell'Eucarestia. Ora che col battesimo erano candide, hanno potuto incontrarsi con Colui che cambia la nostra vita.
Ho detto loro che il battesimo è un Dono che ci fa Figli di Dio ma è anche un impegno a seguire la strada di Gesù. Non essendo facile, è necessario aiutarsi e sorreggersi volendosi bene e cercando le amicizie vere che ti fanno crescere in una vita di valori cristiani.
Consegnando la candela accesa dal cero che rappresenta Gesù, ho spiegato che ora siamo nella Luce e dobbiamo portare la Luce di Dio avunque. Noi, battezzati, amati da Dio, siamo anche portatori di Gioia perchè, siamo elevati alla dignità di Figli di Dio. E ci siamo detti:"...cosa vogliamo di più?".