Ho potuto partecipare in questa settimana all'incontro dei religiosi a Castelgandolfo. Il tema era sulla Parola vissuta e come annunciarla al mondo di oggi e come vivere alcuni avvenimenti importanti per tutta la cristianità. In tutta la chiesa universale ci si prepara all’apertura dell’Anno della Fede e del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione.
Concomitanze che papa Benedetto XVI ha sottolineato nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale, diffuso in questi giorni, e che “concorrono a riaffermare la volontà della Chiesa di impegnarsi con maggiore coraggio e ardore nella missio ad gentes perché il Vangelo giunga fino agli estremi confini dellaterra”.
Il Concilio Vaticano II, di cui, sempre in ottobre, si commemorerà il 50° anniversario dell’apertura, ha richiamato la necessità di “riprendere lo stesso slancio apostolico delle prime comunità cristiane, che, piccole e indifese, furono capaci, con l’annuncio e la testimonianza, di diffondere il Vangelo in tutto il mondo allora conosciuto”.Mi piace che sempre più ci sia la convinzione che"...il compito di annunciare il Vangelo, spetta al popolo di Dio tutto: sacerdoti, vescovi, religiosi... tutti i pastori e tutti i fedeli in Cristo devono impegnarsi “senza risparmiare energie, tempo e mezzi per far conoscere il Messaggio di Cristo”.
Gli evangelizzatori dovranno essere fortemente consapevoli delle complessità delle situazioni sociali e umane che incontrano ed utilizzare, di volta in volta, le modalità di comunicazione più efficaci .
La missionarietà è un altissimo atto di carità “perché ogni uomo possa ascoltare o riascoltare l’annuncio che risana e accostarsi ai Sacramenti, fonte della vera vita”.
Il Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale si conclude con una citazione del beato John Henry Newman: “Accompagna, o Signore, i tuoi missionari nelle terre da evangelizzare, metti le parole giuste sulle loro labbra, rendi fruttuosa la loro fatica”.
Mi sono sentito pienamente coinvolto.