Il 27.9.2011 inizia per i Padri Somaschi a QUERO -BL-il giubileo della liberazione di S.Girolamo e la sua nuova vita a servizio degli orfani. S. Girolamo iniziò la sua missione raccogliendo a Venezia i bambini abbandonati, sfamandoli, istruendoli nella dottrina,insegnando loro un mestiere, facendo di loro dei piccoli uomini. Lasciata Venezia si recò in missione in altre città del Ducato di Milano fino a Somasca per portare la sua opera istituendo i primi orfanotrofi e le prime scuole.
A distanza di 500 anni, oggi ci chiediamo quale può essere un nuovo concetto di Missione per noi Somaschi. Forse andare a evangelizzare in terre lontane come facciamo in India, Sry Lanka, Brasile, Africa, America?Forse portare aiuti materiali per superare le povertà?Aprire scuole, educare alla fede, insegnare a guadagnarsi da vivere insegnando un mestiere?
Una cosa importante che oggi si richiede per la Missione, non è tanto il fare molte cose, quanto piuttosto curare lo spirito con cui intervenire nelle nostre attività che possono essere poliedriche e rivolte non solo ai piccoli e bisognosi ma aperte a tutte le categorie di persone, visto che c'è un bisogno estremo di Amore ovunque.Il Santo Padre nella lettera inviata al P. Generale ci dice in sintesi che oggi il grande male della società mondiale è la mancanza di vero Amore. Per noi Somaschi la Missione oggi è imparare la Paternità di S. Girolamo che per tutti aveva un cuore di padre. Avere anche noi un cuore aperto a tutti, rivolto ad ogni prossimo che ci passa accanto.
Ogni volta che incontro una famiglia più o meno giovane mi viene il desiderio di sostenere nei valori cristiani e umani quella famiglia, ovunque nel mondo, perchè ovunque la famiglia è tartassata dal consumismo, dal materialismo ateo, dall'egoismo, dalle chiusure. Nel nuovo concetto di Missione, dedicarsi principalmente alla famiglia è fare un servizio alla chiesa e alla società. Le famiglie aiutano oggi a portare avanti il carisma di S. Girolamo, come avviene in tante nostre opere, come abbiamo approfondito nell'ultimo convegno ad Albano Laziale del nostro Mov. Laic. Somasco.
Nella mia esperienza in Albania da circa un anno, mi pongo spesso la domanda di come qualificare la mia Missione. Ho potuto vedere che anche le celebrazioni dei Sacramenti, le catechesi, le liturgie,le processioni e la riscoperta delle tradizioni poplari sono importanti per la Missione, per aiutare il popolo a incontrare Dio, a pregarLo a fare di Lui il centro della nostra vita, ma poi spesso sembra che manchi ancora qualcosa alla gente che ha poca fede oggi. A me piace molto che nella realtà albanese abbiamo la possibilità di inserirci nell'ambiente e per così dire inculturarci con la realtà locale del paese e della regione in cui è situata la nostra scuola professionale che prepara dei giovani ad un futuro lavorativo nei diversi campi tecnologici, informatici, idraulici ed elettrici. Dare sì un futuro ma con la prospettiva cristiana, e questa realtà certamente non è facile, da nessuna parte del mondo.
Mi confronto molto con la frase evangelica:" Cercate prima di tutto il regno di Dio e il resto vi sarà dato in sovrappiù". Dopo tanti anni di aiuti economici a questa popolazione elargiti da tanti missionari, sembra difficile ora dare Dio a chi cerca essenzialmente il benessere umano. Prima di tutto Dio e poi tutto il resto arriva. Ma molti non si fidano.Vogliono prima di tutto l'organizzazione umana e poi se c'è tempo, voglia e possibilità anche le cose di Dio. Ciò mi rattrista un pò, ma anche questo è la parte dura della Missione, come aveva sperimentato Gesù stesso.
Ho un amico con cui ci confrontiamo sul concetto della nuova Missione. Anche lui arriva dall'estero e dai tratti del vestito e dallo stile dell'evangelizzazione personale mi pare che voglia ancora copiare dai missionari di un tempo la possibilità di evangelizzare le terre lontane...ma sicuramente la Missione oggi ha bisogno di un'evangelizzazione comunitaria e la proposta di un'azione di tutta la comunità che vive e testimonia sul territorio la bellezza di essere chiesa insieme. Logicamente c'è la differeza tra lo stile del diocesano e la chiamata alla vita comunitaria nella congregazione religiosa.
Un ultimo punto sulle nuove realtà della Missione riguarda l'animazione dei giovani che saranno il futuro della Chiesa e della società. Anche nel carisma somasco i giovani sono il fiore all'occhiello della catechesi e dell'animazione. In Albania nei ritiri mensili tutte le forze ecclesiali erano coinvolte per fare sì che le giornate dei giovani fossero ben costruite ed animate per una efficace azione di formazione cristiana. Questo stile di Missione ha dato dei frutti positivi e ha permesso di mandare dei rappresentanti alla giornata mondiale dei giovani col papa a Madrid.
Per concludere, la Missione oggi riguarda tanti aspetti, molte realtà ed organizzazioni, convolge l'intera Chiesa, perchè ovunque è Missione, ma resta poi un ultimo punto che è importante. Cioè resta da seguire personalmente la persona nella sua formazione e nel suo cammino, nella sua dignità e nel rispetto dei suoi tempi di crescita, per fare di ciascuna persona, con la Grazia di Dio, un capolavoro irripetibile nella realizzazione del Piano di Dio su di lei.
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