Ogni giorno, nella mia nuova realtà albanese vivo esperienze che mi arricchisconio.
Girando per i paesi e villaggi, mi sto facendo una cultura per quanto riguarda le usanze e le tradizioni locali.
Ho visto splendidi ragazzi che ballano coi costumi antichi, simili a quelli sardi con le musiche ritmiche già sentite. L'insegnante di ballo mi disse che le danze sono di anrtica origine turca o comunque orientale.
Il contatto con le persone mi da ancora la sensazione di essere in un mondo diverso sì, ma anche familiare.
Sono stato all'asilo del paese di Rreshen ed ho visto i bambini, specchio dell'innocenza che, come capita ovunque, esprimono la spontaneità e l'immediagtezza dell'approccio e ti mettono subito a tuo agio.
Anche i frutti della terra sono belli da vedersi e buoni da mangiare . Hanno un gusto speciale: gusto d'autunno dei balcani.
Anche l'accoglienza di animali abbandonati da parte dei nostri ragazzi e l'amicizia e la tenerezza nei loro confronti, crea un animo delicato e sensibile. Molte volte il carattere dell'albanese rimane chiuso e diffidente per le troppe sofferenze vissute in passato. Anche l'asprezza delle montagne su cui sono adagiati i villaggi creano distacco e freddezza nei rapporti. Lo stare insieme serenamente in una vita comunitaria giova molto alla loro socializzazione.